Navigando tra le pagine di questo sito, si potranno seguire le avventure dei corsari turchi che contesero il Mediterraneo ai cristiani agli inizi del Sedicesimo secolo. Partendo dai primi mesi dell'anno 1497, da Costantinopoli, si potranno seguire le vicende di tutti i pirati e i comandanti della flotta ottomana fino alla primavera del 1536, anno in cui la flotta del Barbarossa, penetrata nel golfo di Squillace in Calabria, sequestra un ragazzino, Giovanni Dionigi Galeni, il futuro Uluch Alì Pascià.
Il Mediterraneo contemporaneo è un mare che si percorre agevolmente solo a senso unico, da nord a sud. Per chi va nella direzione del vento portante, il mezzo di trasporto principale è l'aereo che scorrazza turisti e qualche imprenditore; per chi volesse fare il percorso inverso, magari per chiedere asilo in fuga da guerre, alla ricerca di futuro, l'unico mezzo sono vecchi scafi che spesso abbiamo visto tragicamente ribaltarsi davanti alle coste italiane, greche o spagnole.
Eppure a guardare il Mediterraneo d'insieme non si può fare a meno di pensare alle grandi civiltà che l'hanno popolato dai tempi antichi.
Viviamo tempi bui: all'angoscia per la strage in un mare che fu culla della civiltà si sovrappongono le scene medievali di tagliatori di teste da un lato e avanzate "contro l'invasione" dello straniero dall'altro. Straniero che è immediatamente sinonimo di nemico, portatore di malattie, ladro. Un imbarbarimento che rimanda a uno scontro già avvenuto cinquecento anni fa. Il tutto mentre venti di guerra spirano da oriente e le terribili vicende ucraine pongono l'intero mondo di fronte alla questione strutturale dei profughi.
Quella che avete davanti è un'avventura, che è anche un prequel del libro. Una cronistoria, scritta in modo forzatamente sintetico, che ci riporta agli inizi della collisione tra i grandi imperi delle due sponde del Mediterraneo. Tuttavia non troverete soltanto un susseguirsi di abbordaggi, assalti e tagliagole. Si narra anche un'epoca in cui tutti i marinai si capivano grazie a una lingua franca, il sabir; un'epoca in cui Lampedusa, isolata in mezzo al canale di Sicilia, era porto-franco: ciascuno poteva rifornirsi senza essere attaccato; un'epoca in cui frotte di europei passavano "dall'altra parte" e si univano alle città stato della Barberia o alle file dei corsari ottomani. Ma anche un'epoca di schiavi e in cui si veniva condannati "alla galera".
Migliaia di fatti documentati che uniscono la fine del XV secolo con il 1536, anno del sequestro del ragazzino calabrese Giovanni Dionigi Galeni, figura dall'evoluzione incredibile, che sarà al centro delle pagine romanzo.
La parabola umana del giovane calabrese divenuto Uluch Alì Pascià abbraccerà un quarantennio dal 1536 al 1575, anno che secondo Fernand Braudel e i principali storici è quello in cui il Mediterraneo cesserà per sempre di essere palcoscenico principale della storia.
Clicca qui sotto gioca e poi inizia subito. Leggi l'introduzione e le tre biografie dei corsari che si trovano linkate in fondo al testo iniziale. Scegli il primo corsaro di cui vuoi seguire le gesta. In qualsiasi momento potrai accedere al menu di sinistra per confrontare le tabelle che descrivono navi, unità di misura e comandanti citati. Quando il gioco finisce puoi ripartire cliccando su riparti oppure cliccare su salva e inviarti via email il punto della storia a cui sei arrivato.
Calati nella Costantinopoli di fine quindicesimo secolo, scopri le biografie dettagliatamente ricostruite dei corsari turchi, scegliendo volta per volta rotte e missioni. Naviga tra venti, correnti, abbordaggi, assedi, intrighi politici, colpi di genio, colpi di fortuna e naufragi attraverso i primi quarant'anni della storia del conflitto raccontati mese per mese, porto per porto, in questa minuziosa ricostruzione storica.
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