Comandanti

Corsari o pirati turchi o comunque alleati della flotta Ottomana [1497-1536]



Arouj Barbarossa

(Arouj Rais, Arudji barbarossa, Arug Barbarossa, Ourudge Barbarossa, Oruccio Barbarossa, Horuc, Omiche, Oruche) Di Mitilene. Di padre greco (o albanese) e di madre andalusa. E' probabile che entrambi i genitori siano stati di origine ebraica. Fratello di Kheir-ed-din. Arouj è il maggiore dei due fratelli Barbarossa. Signore di Algeri.

 

“Egli era molto alto ma ben proporzionato e robusto. I suoi capelli e la sua barba erano assolutamente rossi; aveva gli occhi vivi e accesi, il naso aquilino o romano e la carnagione tra il bruno e il bianco.” Gosse

-“(Detto) Braccio d’Argento, ..un bandito assetato di sangue.” Lingua

-“Piccolo, nervoso, scattante, con un’aria ardita nel volto olivastro terminante in una barbetta nera appuntita.” Panetta

-“Furono famose le prove d’Orutio; che tratti i natali da vili principii, compite con gran felicità diverse imprese nel Africa, si fece re d’Algieri.” Sagredo

-Con il fratello “Acquisirono la fama di grandi condottieri, tanto crudeli quanto coraggiosi. Buoni strateghi, ma capaci anche di prendere la sciabola in mano e andare a combattere in prima linea.” Heers

-“D’un caractère entreprenant et résolu.” De Rotalier 

-“Quippe in Italia, Hispana, Gallica et Africana littora saevissime infestarat.” Raynaldo

-“Lasciava la fama di valoroso non men che terribile corsaro, indomito e tenace nei suoi divisamenti; che le mire ambiziose lo avevano tratto ad agir fieramente, lo spingevano altresì a compiere i disegni ed a mostrare il talento di un vero conquistatore.”Murad

-“Qualsiasi difetto potesse avere, egli era soprattutto una personalità eccezionale, un vero “uomo d’azione”…Ritenuto e stimato..come il più valoroso e intraprendente dei condottieri.” Bradford

-“Aruj Barbarossa, secondo la testimonianza di coloro che lo ricordano, morì all’età di quarantaquattro anni. Non era di statura molto alta, ma aitante e di costituzione robusta. Aveva capelli e barba intensamente fulvi; due occhi scintillanti e pieni di vita dallo sguardo mobilissimo; un naso aquilino, come quello dei romani antichi; il colorito chiaro sotto l’abbronzatura. Era un uomo molto coraggioso, risoluto, audace, magnanimo, intraprendente, estremamente generoso, per niente sanguinario se non nell’ardore di una mischia, crudele solamente quando veniva disubbidito. Era molto amato, temuto e rispettato dai suoi soldati e dai servi, e alla sua morte fu da questi amaramente pianto e rimpianto. Non lasciò né figli né figlie. Trascorse quattordici sulla costa barbaresca, durante i quali produsse danni inenarrabili a tutto il mondo della Cristianità.” De Haedo

-“Demon pernicieux.” Dan

-" Doué d'une vive intelligence et d'un grand esprit d'entreprise...Ses hommes (l') appelaient Baba Uruj (Papa Uruj)..Il est exact que les Italiens l'avaient surnommé Barba-rossa, Barbe-rousse, parce que son système pileux était de plus beau roux..On allait..le considérer comme le plus grand capitaine de son temps...il n'était ni trop grand ni trop petit, ce que l'on peut appeler de taille moyenne, mais très robuste, solidement carré, bien "planté" sur des jambes courtes et musclées. Plus du type lutteur que du coureur, les pectoraux et les dorsaux saillants à la façon des lutteurs turcs. Son surnom de Barbe-rousse n'était pas démenti par ses cheveux et sa barbe du plus beau roux qui se put concevoir et son teint clair était parsemé de taches de rousseur qui sur la fin de sa vie furent amennisées par la peau cuivrée par le hale du grand large. Ses yeux étaient vifs, pétillants, pleins d'une malice qui dénotait son intelligence. Son nez était large et ses lévres sensuelles dominaient un menton volontaire. Il était d'une énergie peu commune, doté d'un esprit de détermination touchant à la témérité. Son intelligence était vive quoique dominée par un esprit de décision spontanée..A l'occasion magnanime, il haissait cependant tout ce qui aurait pu ressembler à de la faiblesse. Prodigue à l'occasion envers ses maitresses et ceux qui le servaient bien, il n'aimait pas cependant se montrer inconsidérablement dépensier..religieux par tradition et par son esprit politique, il n'appartenait pas à la categorie des dévots, mais respectait le Coran. Ses soldats et ses domestiques le respectaient et le craignaient avec autant de force, y melant un amour fait de dévotion et de passion...Les annales de l'époque (per la cattura delle galee pontificie) firent mention de son exploit dans toutes les capitales européennes. On allait meme jusqu'à le considérer comme le plus grand capitaine de son temps." Coulet du Gard

-"Los testimonios contemporaneos lo describen como hombre de poca estatura, pero bien proporcionado y de contextura atlética, ojos vivos y brillantes, nariz aguilena, tez no muy morena, destacando sobre el comun de los hombres a causa del color completamente rojo de su cabello y barba." Masia de Ros

-"Era hombre de animo...De un hombre barquero, comitre y timonero, vino a tener una galea y quatro fustas suyas a ser capitan de otras, y mas que de Jornalero y aun de ganapan vino a ser rey de Argel y de Tenez y tambien de Tremcen: de tan bajo prinçipio encumbro su nombre y fama en loque hoy la tiene." Lopez de Gomara

-"His end was sufficiently notable to be celebrated in Spain by a heroic poem in 1796 and by a tragedy, which in 1827 was played at the court theatres. From the various claimants to the distinction of killing him a Spanish knight was singled out and granted permission to incorporate in his arms the head of Aruj. A portrait, probably still extant, describes him with unusual correctness as "Premier Fondateur de la Régence d'Alger". It has been said that his only comparable contemporary was Hernando Cortes. Another portrait reproduced early in the next century does not appear at all inconsistent with Lane-Poole's verbal picture of the "gallant, impulsive, reckless, lovable soldier of fortune" or with haedo's more detailed description." Fisher

-"An adventurer who, with a motley following of untrained bandits and nomads, could overthrow a Spanish army was a phenomenon which the Christian States now began to eye with considerable anxiety...he was a man excessively bold, resolute, daring, magnanimous, enterprizing, profusely liberal, and in nowise blood thirsty, except in the heat of battle, nor rigoriously cruel but when disobeyed. He was highly beloved, feared, annd respected, by his soldiers and domestics, and when dead was by them all in general most bitterly regretted and lamented." Lane-Poole

-"Y luego su hermano Jeredin, que de origen muy humilde llegaron a principios nuevos de un territorio, se convirtieron ya en su época, a partir de los anos finales de la primera década del XVI, en figuras polémicas y fascinadores de las que se contaban innumerables aventuras mas o menos ciertas, alabados o vituperados con pasion, en la linde entre el personaje historico y el legendario; hasta el punto de convertir su apodo comun, Barbarroja, en prototipo de corsario." Sola

-"Uomo basso, forte e tarchiato sempre pronto a esplodere, con un anello d'oro all'orecchio destro e una barba rossa come i capelli, era un personaggio che ispirava ammirazione e terrore. Nella storia orale e nella produzione poetica del Maghreb, come tra gli oppressi musulmani di Spagna, era un Robin Hood islamico, dotato dei poteri talismanici di uno stregone. Correva voce che le sue risorse fossero illimitate, che Dio l'avesse reso invulnerabile ai colpi di spada, che avesse stretto un patto con il diavolo per rendere invisibile le proprie navi. Tali leggende erano accompagnate da strabilianti racconti di crudeltà efferate. Si diceva che Oruç avesse squarciato con i denti la gola di un cristiano e ne avesse mangiato la lingua, che con la scimitarra avesse ucciso cinquanta uomini, che avesse legato la testa di un Ospedaliere a una corda facendola roteare come una palla, finché i bulbi oculari erano esplosi...La nuova editoria a stampa dell'Europa meridionale sfornava orripilanti libelli che ne illustravano le atrocità, ed enormi somme venivano offerte a capitani marittimi per la sua cattura, vivo o morto che fosse." Crowley

 -"Abile costruttore della propria immagine, egli alimentò una reputazione che lo descrisse predestinato a uscire illeso dopo ogni scontro. Un'immunità che egli ricondusse alla protezione soprannaturale: una forza derivante dalla presenza di Dio in ogni battaglia e reputata discendere da Lui quando a beneficiarne erano i veri credenti, dal diavolo quando accidentalmente ne godevano i loro nemici...Sembra certo che, più che all'aspetto fisiognomico, l'appellativo "Barbarossa" fu dovuto a motivazioni di ordine morale. L'impegno con cui Arudji si adoperò a favore dei profughi musulmani in arrivo dalla Spagna, che aiutò a mettersi in salvo con le sue navi, gli valse la deferente qualifica di Baba (padre), seguita dal suo nome, Arudji, che in ambiente nordafricano venne alterato in Horuç. Se ne conclude pertanto che il nome Barbarossa non sia altro che l'italianizzazione di "Baba-Horuç". In ogni caso, occorre dire, che il capo corsaro, pratico dell'idioma italico, fu lesto a confermare tale epiteto davanti al pubblico internazionale del Mediterraneo. Si lasciò dunque crescere una folta barba che, a quanto viene riportato, fu effettivamente di un colore ramato, anche se non è da escludere l'ausilio della tintura. L'ispida barba rossiccia, che rendeva ragione del suo soprannome, faceva da cornice a un volto grifagno e maestoso, dalla pelle bianca, dominato da un naso adunco tra due occhi che come lame si conficcavano nello sguardo dell'interlocutore, spezzandone l'aggressività...Morì..all'età di 44 anni, il fondatore dello stato rinascimentale di Algeri, terrore della sponda cristiana del Mediterraneo. La preziosa veste di broccato cremisi che gli venne trovata indosso fu donata quale trofeo alla cattedrale di Cordova:..un'ex-moschea che era stata il più vasto edificio islamico di culto dopo la Kaaba alla Mecca, e che ora è un edificio di culto cristiano. Il drappo venne trasformato in mantello, posto sulle spalle di una statua raffigurante san Bartolomeo: qui rimase per circa 200 anni prima di scomparire, venendo correntemente chiamata dal popolo "la cappa di Barbarossa". " Pellegrini

Aydin Rais

(Jayredin, Nadin Caramano, Haydin-Cachi-Diablo, Caycardino) Etiope, nativo di Smirne (Izmir), della Caramania (Karaman), originario della riviera ligure secondo le fonti. Cristiano rinnegato. E’ conosciuto dagli spagnoli con il nome di “Terrore del Diavolo” e dai francesi e dai turchi con quello di “Terrore degli spagnoli”. + 1539 (settembre)

 

-“Per essere molto arrischiato, e furioso capitano, Cacciadiavoli chiamato…D’animo grande, e ambitioso.” Bosio

-“Insignis pirata.” Bizari

-“Feroce pirata magro come un chiodo e brutto come il demonio, conosciuto col soprannome di Cacciadiavoli, terrore della Cristianità, maledetto da Dio e dagli uomini.” Panetta

-Con Sinan “Ambedui rinomati corsari.” Sagredo

-“Un des corsaires le plus renommés de ce temps-là.” De Rotalier

-“Astuto capitano di corsari.” Pantera

-“Per essere arrischiato e furioso pirata, non altrimenti nominatosi tra i nostri e i suoi conoscenti che col terribile titolo di Cacciadiavoli. Costui divenuto famosissimo..dopo l’uccisione del generale Portondo, la strage degli spagnoli e la presa di tutta la squadra che avea lasciato a Genova l’imperatore, non aveva più chi ardisse misurarsi con lui.” Guglielmotti

-“Alto, magrissimo e dall’aspetto terrificante, soprannominato dagli spagnoli “Cacciadiavoli” e dai francesi più semplicemente “il terrore degli spagnoli”.” Fedozzi

-“Era considerato come uno dei più abili uomini di mare turchi e la sua reputazione presso i nemici era pari a quella di Barbarossa.“ Bradford

-“Celebre pirata barbaresco.” Bragadin

-“Altro famigerato ladrone del mare.” Bravetta

-"Conocido bajo el nombre de "Terror del Diablo" par los espanoles y como "terror de los espanoles" par los turcos y franceses." Masia de Ros

-"Celebre per l'attenzione con cui curava di non lasciare indietro alcun moro fuggitivo dall'asfissiante Spagna della cattolicizzazione forzata, Cacciadiavolo altrettanto scrupolosamente non ometteva di seminare lutto e devastazione al suo passaggio." Pellegrini

Bostan Rais

(Mistan Rais, Buscan. Bosdan, Sultan)

 

Chablasi

(Camplici) Corsaro turco.

Cifut Rais

(Coffat Rais, Cullesi, Cusaffa, Cusafte, Cuzafi, Zaphut, Zofrit, Zifiti, Zifrit, Casafe, Catophat, Cugaf, Cufa, Culpha, Culphrat, Cuzaf, Giaurali, Culfaray) Turco. Corsaro.

 

Enrichi

(Rich) Corsaro turco.

 

-“In tempo di pace con turchi fece gran danni a’ nostri, et etiam charazari dil turcho.” Sanudo

-“Corsaro turchesco de grande famma.” Priuli

-"El tercer gran corsario turco en esos momentos." Sola

-"Erichi the pirate caused considerable damage to our shipping during peacetime." Da una relazione di Benedetto Pesaro ripresa da Crowley

Giorgio Moro

Pirata barbaresco.

Jorge Andero

Di Ibiza. Rinnegato. Corsaro.

 

-“ El qual è stato tuto el so tempo corsaro, homo scelerato.” Sanudo

Kaid Alì

Kamal Alì

(Kamali, Kamal Alì, Kamal Rais, Kemal Rais, Camal Aichio. Camalicchio, Ahmed Kemaleddin) Turco. Corsaro ed ammiraglio. Di Gallipoli. Figlio di un turco di karaman, città dell'Anatolia centrale. Zio paterno del famoso ammiraglio e cartografo Piri Rais.

 

-“Tanto celebre.” De Hammer

-“A la Porta dil Signor molto honorato…Chamallì hé huomo di pocha riputatione in Costantinopoli et a presso a’ turchi, ma pur, per gli favori che lui ha, mediante la sua astutia et ingiegno, hé ussito fuori con quatuordici velle de licentia del signor…Archipyrata famosissimo.” Sanudo

-“Rinomato corsaro.” Leti

-“Qui étoit le plus fameux corsaire de son temps.” Richer

-"Jusque-la (1505), le corsair le plus dangereux pour le monde chrétien." Garnier

-"Camalh ou dans une forme italianisante Camali, ce corsaire et amiral turc fut le commandant supreme des forces navales ottomanes à la fin du XVe siècle. Il participa à de multiples combats et raids contre les flottes et établissements chrétiennes, notamment ceux de Venise. Il aurait été l'inventeur des canons de marine à longue portée." Rigaud

-Con Burak Rais "Two experienced corsair captains..already well known to the Venetians for raids in their shipping." Crowley  

-"Aveva dato buona prova di sé come combattente e come ricognitore marittimo per conto della Sublime porta." Pellegrini

Kara Hassan

(Caracassam) Corsaro turco. Fratello di Kara Tornus. + 1499 (dicembre)

Kara Mahmmud

(Charamameth, Charabasi, Characasan, Charamamne, Mamath, Caramantice) Turco. Corsaro

Kara Mufsa

Caramussa. Corsaro turco.

Kara Tornus

(Charatormis, Karadormis, Kara Borno, Caradromis) Corsaro turco. Fratello di Kara Hasan.

Khayr ad-din Barbarossa

(Kheir-ed-Din, Ariadeno Barbarossa, Hayreddin, Haradin, Barbarroja) Di Mitilene, di padre greco (o albanese) e di madre andalusa. E’ probabile che entrambi i genitori siano stati entrambi di origine ebraica. Battezzato con il nome di Khizr o Hizir. Fratello di Arouj, cognato di Sinan. Signore di Algeri e di Tlemcen. 1466 – 1546 (luglio)

 

“All’audacia e alla scienza militate d’Arouj egli accoppia la prudenza dell’uomo di stato, ciò che lo innalzò dal livello di capo pirata alle cariche più elevate dell’Islam… La sua statura era superiore alla media, il suo portamento maestoso; era ben proporzionato e robusto; villosissimo, egli portava una barba folta e arruffata; le sue ciglia e sopracciglie erano assai lunghe e spesse e prima che si brizzolassero i suoi capelli erano di un castano lucente.” Gosse

-“Fu un comandante geniale e fantasioso.” Lingua 

-“Di pelame rossiccio. Di barba folta, di mediocre statura, di forza erculea, era specialmente sguardevole per un gran labbro spenzolato all’ingiù, che lo faceva alquanto bleso nel favellare, e davagli l’aria di vero pirata. Superbo, vendicativo, spietato, traditore; sapeva nondimeno pigliare le maniere graziose ed affabili, massime nel sorridere col volto composto a dolcezza. Parlava molte lingue, a preferenza lo spagnolo. Coraggioso, circospetto, amico dei suoi subalterni.” Guglielmotti

-“Barbarossa (per) gli italiani, Barbaroja (per) gli spagnoli, Barberouge (per) i francesi. Superbo, crudele, vendicativo, traditore, era molto più irruente del fratello.” Panetta

-“Cuius virtus non semel in rebus navalibus erituit.” Conti

-“Famosissimo corsale.” Bosio

-“Additò a’ turchi il modo di ben munirsi sul mare, facendo guarnir le loro galee di schiavi, laddove prima si provvedevano di gente rozza, e inesperta.” Diedo

-“Uomo assai noto per le sue guerriere azioni, e per le sue vicende.” Laugier de Tassy

-“Famoso corsaro.” Casoni

-“Più pirata che ammiraglio, fu il terrore delle coste spagnole ed italiane e divenuto capitan-pascià di Solimano, riuscì a far primeggiare la marina turca nel Mediterraneo. Fu uomo di acuto ingegno e la marina turca fu a lui debitrice di molte savie riforme, quali il miglioramento delle navi che seppe rendere più leggere e più veloci e delle artiglierie che aumentarono la gittata; il famoso porto di Algeri con le splendide artiglierie di cui era munito, fu opera del Barbarossa.” Frignani

-“Cuius cognonominis et fortunae haeres multis rebus in Africa fortiter atque feliciter gestis, terra marique rex metuendus evaserat, magno quidem fortunae ludibrio, si humilis piratae dispiciendam ab initio conditionem reputemus, postquam ad id humanae superbiae fastigium ascenderit, sicuti suo loco exordientes (con il fratello) a prima eius e patria Lesbo (Mitilene) profectione diffuse narrabimus.” Bizari

-“Depredò navi venete, siciliane, napolitane e genovesi in tanta copia, che si rese formidabile.” Sagredo

-“Famoso corsaro.” Soranzo

-“Una delle più singolari figure di pirata apparse a dominare le coste di Barberia.” Monterisi 

-“Questi sopravvisse ventotto anni al primogenito e per la leggenda, per la storia, per gli scrittori che cantarono le imprese di quei grandi capitani, padroni del mare, temuti ovunque e sempre vittoriosi, fu lui l’autentico Barbarossa, che, in memoria del fratello, s’era fatto tingere barba e capelli con l’henné…Brantome dice, del primo dei Barbarossa, uno degli eroi del suo tempo ..Sentiva il bisogno di riscrivere da capo la vita dei signori di Algeri e di trovare per loro altre origini. Non mostrarli più turchi, ma veri cristiani, avventurieri passati all’Islam. Egli non esitò perciò a fare l’eco, il più seriamente possibile, ad un racconto fatto da qualcuno nel suo paese del Périgord e di Saintonge: il cavaliere d’Authon, nobile del Saintonge, e il signore di Montsoreau s’erano arruolati..nella flotta francese inviata in soccorso dei veneziani contro i turchi. Essi avevano piantato in asso il loro capitano, avevano poi trascinato con loro altri disertori e armato una nave per la corsa. Tornati per un po’ presso le rispettive famiglie, in Francia, ma delusi, non ottenendo gli onori sperati, ripresero la via per l’Oriente e la loro vita da corsari. Si convertirono all’Islam, si dichiararono figli di un rinnegato ebreo originario di Mitilene e presero i nomi di Aruj e Khair ed-Din.” Heers

-“Costui molte cose in mare contro christiani fatto haveva, e per terra contro Moleassen re di Tunisi, e parimenti scorrendo con suoi vascelli gran travaglio nella Spagna dato haveva. Fu famosissimo corsaro..e tal fu il suo gran valore, e potenza, che diede terrore e spavento non solo all’Africa tutta, ma anco a tutto il mare Mediterraneo, e a tutte le spiaggie e riviere del nostro regno.” Summonte

-“Famoso corsale di mare.” Rosso

-“Grand’uomo di mare.” Alberi

-“Homme vaillant et expérimenté…Jamais, homme.. ne sut mieux que Khair-ed-Din profiter des avantages que lui présentait la fortune. Comme tous ceux qui ont accompli de grandes choses, il savait employer la ruse avant la force, et s’il exécutait avec vigueur, il n’entreprenait rien qui n’eut été préparé avec une rare prudence. Il était adroit, insinuant, souple, fort, terrible, et son génie s’exerçait d’abord à tromper. Il ne frappait qu’ensuite. Il avait deviné que, seule, la violence est faible, mais qu’elle s’élève à une force irrésistible quand elle s’appuie sur des intérets généraux, sur les passions populaires, on qu’elle a soin de masquer ses projets sous le voile de la religion et du désintéressement. Personne mieux que lui ne savait répandre des germes de division, et personne n’apercevait avec autant de promptitude le pars qu’il en pouvait tirer.” De Rotalier

-“Il solo che si può dire simile al Doria, per età, esperienza di cose marine, per vigore di spirito e per l’onore d’avere conquistato un regno.” Giovio

-“L’ideale eroico e di bellezza dei corsari.” Wilson

-“Fut un homme extraordinaire..Il montra de grands talents pour la guerre: ses actions demanderoient qu’on le mit au nombre des hommes illustres; mais les crimes que son caractère naturallement féroce lui fit commetre, révoltent la nature et rendent sa mémoire odieuse.” Richer

-“Fu il promotore del prodigioso progresso nella costruzione di navi da parte degli ottomani e immise tra le file dei comandanti navali del sultano alcuni uomini dello stesso suo valore trasformando la marina turca nella più efficiente del Mediterraneo sotto ogni spetto…Nonostante la testimonianza di molti cronisti, la leggenda del violento e piratesco vecchio lupo di mare stenta a morire. E’ significativo peraltro che Barbarossa debba una tale cattiva reputazione soprattutto ai francesi. Non è troppo difficile scoprirne la ragione. Barbarossa era stato ingannato dai francesi che lo avevano lasciato nei guai. Inoltre furono i francesi stessi a commettere più tardi quelle atrocità che poi trovarono conveniente imputare all’ammiraglio del Sultano..La figura di Barbarossa, la cui grandezza è stata riconosciuta dai cronisti contemporanei di Francia, Spagna e anche Inghilterra, doveva poi venire travisata nei secoli successivi. I francesi si distinsero fra coloro che fecero del loro meglio per screditarlo, sentendosi a disagio e vergognosi per quel periodo della loro storia in cui erano stati alleati del nemico dell’Europa cristiana. In altri paesi gli storici ebbero la tendenza a ridurlo a nulla più che una nota a piè di pagina..Ma i turchi non hanno mai dimenticato di avere verso di lui un debito di riconoscenza. Nei nuovi stati dell’Africa settentrionale, il suo nome è considerato al pari di quello di Nelson in Inghilterra..la sua vita fu violenta, la sua morte pacifica, i suoi successi straordinari. Negli annali turchi dell’anno 1546 si leggono queste semplici parole:”E’ morto il Re del Mare.”” Bradford

-“Può essere considerato uno dei più grandi comandanti della marina ottomana. Per molto tempo gli storici occidentali, nel parlare della sua persona e delle sue imprese, hanno utilizzato quasi esclusivamente fonti di provenienza occidentale, spagnole e italiane soprattutto, che evidenziano verso il corsaro ottomano tutt’altro che simpatia o benevolenza. Quelle fonti sono state utilizzate prendendo a volte per vere le affermazioni inserite in alcuni racconti dei prigionieri dei bagni barbareschi, e talvolta più di un secolo dopo le spedizioni di Khair ad-Din. Bisogna rifarsi a una data relativamente recente per vedere utilizzate da parte di storici occidentali alcune fonti turche che hanno puntualizzato con maggiore chiarezza e attendibilità fatti e personaggi, descrivendoli in un modo più conforme alla realtà.” Bonaffini

-“E’ un uomo robusto, massiccio, con il labbro inferiore carnoso e sporgente e una folta barba rossiccia che gli ha procurato il soprannome.” Fedozzi

-“Grand marin de Soliman le magnifique.” Petit

-“ Barbarossa remained one of the great figures of the court at Costantinopoli until his death.” The New Encyclopedia Britannica

-“Mai, nemmeno fra i grandi conquistatori greci e romani di terre e reami ci fu un altro come lui.“ Brantome

-“Le second barberousse n’était plus un aventurier chanceux, mais le chef d’une ville de forbans. Il avait sous ses ordres d’excellents lieutenants.” Wismes

-“ Egli..era un uomo di mare eccellente e molto audace, tale che forse solo Andrea Doria, in quel tempo, può essere considerato alla sua altezza.” Bragadin

-“All'audacia e alla scienza militare d'Arouj egli accoppiava la prudenza dell'uomo di Stato, ciò che lo innalzò dal livello di capo pirata alle cariche più elevate dell'Islam." Gosse

-Con Dragut “ Famosi corsari turchi.” Manuele

-“Il Barbarossa mostrò..di non essere solo un coraggioso tagliagole ma anche un eccellente politico. Approfittando delle profonde divisioni politiche e religiose che andavano in quegli anni lacerando il fronte cristiano e sfruttando il progressivo spostamento degli interessi spagnoli verso le rotte atlantiche, egli trasformò presto le azioni di distrurbo delle sue squadre in un vero e proprio controllo del mare, organizzando così la prima grande flotta da guerra musulmana, che iniziò a condurre di vittoria in vittoria, grazie anche al contributo di un formidabile gruppo di spietati ma abilissimi predoni…Parallelamente riscì ad imporre ai suoi corsari una sorta di codice “etico” che limitò fortemente l’attività piratesca nei confronti almeno dei correligionari musulmani.” Gargiulo

-“ Egli..era un uomo di mare eccellente e molto audace, tale che forse solo Andrea Doria, in quel tempo, può essere considerato alla sua altezza.” Bragadin

-“Finì tranquillamente nel suo letto quest’uomo che fu ad un palmo dal capestro o dal banco del galeotto, che scampò a naufragi, a inseguimenti, a congiure. Come il Barbarossa di terra, anche dopo il Barbarossa del mare eccitò l’immaginazione dei suoi fedeli che si gloriarono di seguirne l’esempio a noi tanto nefasto.” Bravetta

"Possédait deux qualités principales: il avait un sens politique très développé et une volonté indomptable qui faisaient l'admiration de ses ennemis...Avait adopté una sorte de technique de la course contre les nations chrétiennes quoi qu'il se montrat magnanime à l'occasion envers les navires français. Mais il se montrait impitoyable avec les Espagnols qui étaient "l'ennemi numéro un" sur sa longue liste de plan d'action...le meilleur amital de son temps." Coulet du Gard

-"Famoso corsario turco." Condeminas Mascarò

-"La aparencia exterior de Kair-ed-din era mas exagerada y sorprendente que la de su hermano. Su estatura era aventajada, su porte majestuoso; de cuerpo robusto y bien proporcionado; extremadamente velludo, con una barba larga y descuidada; cejas y pestanas extraordinariamente abundantes y largas. Sus cabellos, antes de comenzar a poblarse de canas, eran de un color castano dorado, desde luego no francamente rojizo como el de su hermano mayor...La fama de Babarroja, como era de rigor, trascendio mucho antes de sa muerte, e inmediatamente después de ésta circularon mukltitud de leyendas. La mas extendida, por se naturalmente la mas inverosimil, fue que su cadaver se encontro varias veces desenterrado en la cercanias de la tumba, donde fue depositado otras tantas veces. Ante hecho tan insolito se consulto a un hechicero griego, quien aconsejo enterrar junto al cadaver del pirata un perro negro, extrana formula que segun dicha leyenda fue la solucion definitiva. " Masia de Ros

-"Il est à louer d'où il soit, car il a non seulement épouvanté les Chrétiens, mais les Arabes et les Maures, ayant fait la guerre aux uns et aux autres, et par mer et par terre, les ayant rendus tributaires." Engel

-"Superior a él (il fratello) en osadia y en calidades de capitan, y fué famoso como enemigo mortal de los cristianos, a los que causo grandes danos...El mas cruel y afortunado corsario de aquel tiempo. " Salva

-"Capitan..exçeliente...Aca siempre ha sido valiente y animoso, y no menos sabio en todos las guerras y batallas que ha dado y reçibido, asì por mar como por tierra... Fué muy nombrado capitan en su tiempo, de grande animo, aunque malo, cruel y tiranico."Lopez de Gomara

-"Who has, by some curious process, come to be depicted in our latest histories as an "infamous character" and "professional pirate", was in his own age reputed by Christians generally to be a wise statesman, an able administrator, and a great soldier, noted for his orderly and civilized conduct of war and courted in turn or simultaneously by the greatest princes, spiritual and temporal, of the Mediterranean. His career was the subject of intensive propaganda for political purposes, not only in his own lifetime but nearly three centuries later...Besides, presumably, Turkish, Arabic, and Greek Kheir-ed-din spoke French well enugh to crate the belief that he was a native, and Spanish fluently in spite of a lisp. He conversed in Italian with prisoners of war and perhaps with his second wife, who was the daughter of the Governor of Reggio and an accomplished musician. Although the poet Pietro Aretino is said to have received a very friendly and laudatory letter from Kheir-ed-din, who clearly corresponded at times with various prominent Christians, only one letter appears to be still extant, and even that may possibly be no more than an extract...The memory of few men has been held in greater honour or more consistently cherished in their own country. He died loved and lamented by all who served under him, and for generations to come no Turkish ship sailed past his tomb on the banks of the Dardanelles without paying the tribute of a salute and prayer to the great admiral. The naval supremacy, which Turkey owed to him, lasted long enugh to see its rule firmly established on the southern shore of the Mediterranean, and the administrative system which he inaugurated in Algiers was admired and regretted three centuriies later by its French conquerors. " Fisher

-"Barberousse est resté insi plus de soixante ans debout, en première ligne, face à l'ennemi, cible offerte, ostensible, enturbannée, signalée aux coups par sa haute taille, par ses vetements de grand apparat, par son pavillon, par sa bouche tonnant au porte-voix les corps à corps et les accostages...Barberousse comprend la vie comme un grand jeu. Il voit large. Il sait risquer, surtout lorsq'il est lui-meme sa propre mise. Il sait renoncer à une rançon, honorer un vaincu, pardonner à un traitre. Il est grand." Hubac

-"Valorous yet prudent, furious in attack, foreseeing in preparation, he ranks as the first sea captain of his time." Lane-Poole

-" Famoso corsaro." Angius

-"Lui aussi excellent corsaire, mais (rispetto al fratello) bien plus fin politique." Garnier

-"His rise from a humble sailor to state builder, commander of the largest fleet in the world and one of the Sultan's viziers, wa probably the most remarkable early modern career of a seaman." Glete

-"Fu Barbarossa di statura giusta e traversato: di volto colorito: d'occhi castagnicci: e capelli rossi." Totti

-"Le imprese del più grande dei corsari barbareschi, Hayreddin, furono cantate dal contemporaneo Sayyd Murad in un gazavatname, cioé in un poema epico." Fabris

-"Il vero campione della corsa barbaresca." Lenci

-Con il fratello "Que sembrarian el panico en el Mediterraneo y forjarian la Berberia Moderna." L.L. Martinez-M.L. Martinez- E. Sola Castano

-"Lorqu'il meurt de vieillesse, en 1546, l'Empire ottoman perd l'un de ses plus puissants et brillants corsaires et chefs de guerre, qui a accumulé victoires éclatatantes et titres prestigieux: Barberousse était non seulement "kapudan pacha", mais aussi "beyberbey" des isles de la mer Egée, avec rang de ministre siégeant au Conseil impérial, et responsable du pouvoir d'Alger, exercé par son Khulifat, ainsi que sur l'ensemble de la politique suivie au Maghreb. Après sa mort, les grands amiraux n'ont plus le controle direct des Régences barbaresque, uniquement celui des escadres; Kheir-Ed-Din a donc joui d'une place à part dans le gouvernement ottoman, liée à la reconnaissance du sultan pour ses conquetes africaines et pour le redressement de la flotte turque qu'il a operé, la rendant au milieu du XVI siècle la plus puissante de Méditerranée...Corsaire et stratège de genie." A. Brogini

 -" Célèbre corsaire barbaresque, Khayr ed Din dit Barbarossa, Barbaros, Barberousse..Khair ed Din est ainsi confondu avec son frère dit al Radj (le Roux). Nommé en 1520 beylerbey par le sultan de Costantinople, Barberousse fut la terreur des flottes et populations chrétiennes. Particulierèment craint par les Espagnols et Italiens (il était surnommé a Valence "Cachidiable"." Rigaud   

-"Grande corsaro...la svolta decisiva nella storia del Mediterraneo si..(è) verificata con la comparsa sulla scena di un terribile corsaro destinato a colpire la fantasia dei contemporanei. Agli abitanti delle coste italiane, che vivevano nel terrore di vedere comparire le sue vele, egli era semplicemente noto come Barbarossa." Barbero

-"Nei tardi anni venti del Cinquecento erano almeno quaranta i capitani corsari sulla costa  berbera, utilizzati da Haradin (il Barbarossa) per assillare il mare cristiano. Lo stesso Barbarossa era ormai una presenza terrificante: invincibile, minaccioso, brillante. Si presentava quale manifestazione della volontà di Dio e dell'autorità imperiale di Solimano, come un uomo i cui sogni profetici davano modo di sottrarsi alle imboscate, di evitare le tempeste e di impadronirsi di città... La sua capitana, l'"Algeriana", remata da centootto uomini, issava sull'albero maestro un vessillo rosso ornato di tre stelle d'argento e, a poppa, recava due iscrizioni intrecciate in arabo. Una diceva "Conquisterò"; l'altra, "La protezione di Dio è migliore della più forte armatura e della più alta torre". Al suo avvicinarsi le navi cristiane si arrendevano senza combattere o i loro equipaggi si gettavano fuori bordo, preferendo una morte rapida alla prolungata agonia delle galee. Si diceva che i suoi stratagemmi fossero innumerevoli, raffinate le sue crudeltà, tempestosa la sua collera. La conoscenza che Haradin aveva del mare, frutto di migliaia di viaggi, era senza pari e le sue cognizioni delle intenzioni nemiche, frutto degli interrogatori a ciurme catturate e dei consigli volontariamente forniti dai musulmani spagnoli, gli davano modo di colpire imprevedibilmente e a piacimento...Nel corso di un decennio si impadronì di diecimila persone solo nelle coste tra Barcellona e Valencia, un tratto di terra di soli trecentocinquanta chilometri. L'abilità e la propaganda di Haradin scavavano in profondità nell'immaginario popolare dell'Europa cristiana...Libri e gazzette alimentavano l'avidità di orrore con una valanga di volantini e xilografie. Nel 1530 lo scrittore francese Rabelais ne inviò uno a un amico di Roma, ricavato, assicurava, dal vero. Le stampe mostrano un'imponente figura inturbantata avvolta in un opulento caftano, le cui grosse mani stringono un rotolo di pergamena e una scimitarra con l'impugnatura ornata di una testa di falco. Gli occhi sono profondi e scintillanti, la barba ricciuta,..l'espressione di volpina rapacità." Crowley

 -"Per non esser da meno (del fratello Arouji), anche..Khizr mutò nome. Per dimostrare tutta l'intensità della sua partecipazione alla guerra anticristiana sul mare, egli assunse l'appellativo di Khareddin (o Khair ad-Din), traducibile con " colui che apporta beneficio alla fede". La sua pronuncia fonetica, che dovette avvicinare alla traslitterazione "Hareiddin", è attestata dalla storpiatura in "Ariadeno", che troviamo nelle fonti coeve di area italofona. Il soprannome di Khareddin testimoniò la sua fervida dedizione alla pia opera che diede popolarità al fratello, consistente nell'allestimento di una catena di soccorso tra musulmani, con la quale i due fratelli e la loro armata facilitarono l'emigrazione dall'Andalusia alla volta del Maghreb." Pellegrini

"E' forse la figura più nota e rappresentativa del primo periodo dei corsari mediterranei." Gnola

Kurtog Alì

(Kurtoglu Muslihiddin Rais, Cortoglu, Cadegoli, Cadoli, Gadoli, Kurtog Alì, Kurdogli, Kurtoglu, Kurdogoli, Cartugli, Cartalli, Orthogut, Kurd Oglou) Turco, il cui nome Kurtoglu significa "Figlio del lupo"). Corsaro. 1487 – 1535 ca.

 

-“Famoso corsale.” Diedo

-“Corsaro molto potente…E’ homo astuto, praticato ed eloquente…è gran manzador. Nominatissimo capitano.” Sanudo

-“Famoso corsale.” Casoni

-“Insignis pirata.” Morosini

-“Pirata, degno di figurare nella galleria dei massimi predoni da forca di tutti i tempi.” Panetta

-“Corsaro molto famoso.” A. Giustiniani

-“Capitano di grande abilità.” Franchi

-“Aveva un custode, Curtogoli. Non solo non fu appeso alla varea di un pennone come meritava: quel pendaglio da forca, diventato principe di Rodi, morì decrepito nel suo letto senza che le scelleratezze commesse gli facessero peso sulla coscienza.” Bravetta

-“Un autre fameux pyrate, que les insignes cruautez et brigandages n’ont pas moins rendu renommé parmy ces barbares et infidelles.” Dan

-"Fue.. el gran protagonista de las acciones de corso mediterraneo en aquello temporada." Sola

-"Il corsaro Cortoglu..non era un predone del mare come tanti altri. Dalla sua base di Bizerta egli infestò per anni i litorali italiani, al punto che una volta sfiorò il rapimento di papa Leone X, sorprendendolo al ritorno da una gita di caccia alla Magliana." Pellegrini

Moro

Corsaro turco. Figlio di Moro d'Alessandria.

 

-“El qual è di mala natura.” Sanudo

Moro di Alessandria

Corsaro barbaresco.

 

-“Uno dei più celebri corsari.” De Hammer

-“Gran ladrone negro che faceva da padrone in Alessandria d’Egitto, da dove batteva con continue scorrerie il Mediterraneo orientale e l’arcipelago greco.” Panetta  

-“Famoso corsaro…Uno de’ comandanti principali dell’armata ottomana…Bravo esperimentato “ Sagredo

-“ Il Moro vero africano di schiatta, di colore e di pelo, faceva da padrone in Alessandria. Di là con molti legni egiziani infestava l’Arcipelago, quando non era al soldo di Solimano.” Bravetta

Salish Rais

(Salek Rais, Sala Reis, Salih Rais, Cale Arraez) Greco, della pianura di Troia. Rinnegato. Pascià di Algeri.

 

-Con Tabach Rais e Mami Rais “Feroci serpenti che sgusciavano lungo il Tirreno or qua or là con piccole flotte di fuste snelle e veloci, assassinando e depredando a man bassa sulle coste e sulle riviere…Gran pirata.” Panetta

-“Animoso corsale.” Sagredo

-Con l’Aydin, il Sinan, l’Occhiali, Cuciuc Iusuf, il Dragut “Abilissimi comandanti” Monterisi

-“Eccezionale capitano in mare, che più tardi venne definito da un commentatore francese “uomo di nobili maniere”, e che era anche efficientissimo nel comando di truppe a terra.” Bradford

-"The ablest of his lieutenants (of Barbarossa)...Sala Reis was not only an able general, admiral, and administrator but a man of "noble courtesy", whom the French would have liked to see succeed Kheie-ed-din as Capudan pasha. He is described by a hostile witness as sending away defeated inhabitants of Tlemcen laden with presents. " Fisher  

-Famoso per aver fatto legare "i suoi prigionieri alla bocca di un cannone per farli finire a pezzi." Crowley

Sinan

Turco, detto l’"ebreo di Smirne". Gli arabi lo chiamano Sinan, i turchi Ciafut ed i cristiani Giudeo. Cognato del Barbarossa. + 1544 (giugno)

 

-“Gran fabro d’infingimenti costui, gran maestro d’astuzie.” Guglielmotti

-“Viro intrepido et rerum bellicarum peritus.” Conti

-“Famosissimo corsale…Gran corsale” Bosio

-“Qual è stato corsaro grandissimo.” Sanudo

-“Cognomento Iudaeum, summae prudentiae.” Bizari

-“Cieco d’un occhio, sul quale portava una pezza nera legata dietro la nuca, rozzo, sanguinario ma astuto e scaltro come una volpe nel preparare insidie e tranelli alle navi in mare e alle genti in terraferma, era pieno d’odio contro i cristiani. Nei paesi rivieraschi, su cui piombava alla testa dei suoi ladroni, non aveva pietà per nessuno. Scorrazzando in lungo e in largo per il Tirreno, s’era reso padrone di tutti i nascondigli, le grotte, le cale, le foci dei canali e dei fiumi delle costiere calabrese e amalfitana, del Circeo, dell’ Argentario, della maremma, della Liguria, nonché della Sardegna, delle Eolie, di Capri, di Ponza, d’Ischia, dell’Elba e delle altre isole disseminate nel Tirreno.” Panetta

-Con Aydin “Ambidui rinomati corsari.” Sagredo

-Con Aydin, Occhiali, Cuciuc Iusuf, Salech Rais, Dragut “Abilissimi comandanti.” Monterisi

-“Padrone dell’isola delle Gerbe, barbuto e orbo da un occhio, con la classica pezza a coprire l’organo offeso in battaglia, e sospettato di magia nera perché sa fare il punto in mare servendosi semplicemente d’una balestra.” Fedozzi

-“Astutissimo, conosceva tutti i nascondigli dell’Argentario, del Circeo, dell’Elba, di Ponza e delle altre isole nostrane. Predava i bastimenti mercantili, teneva bloccati i porti, fuggiva a tempo le navi da guerra che gli davano inutilmente la caccia…Era un capo intelligente, accorto, sì da meritare la stima del Barbarossa.” Bravetta

-"Sauvant astrologue; sa barbe frisée s'étale en éventail d'ombre." Hubac

-"Il n'était pas prouvé qu'il fut juif et peut-etre devait-il ce surnom (El Judeo) à son absence de fanatisme religieux. Il refusait l'allégeance à Costantinople, répugnant aux massacres inutiles et était attentiif au sort de ses équipages. Excellent marin, il disposait d'une flotille d'une quinzane de galeotes et de bons capitaines." Garnier

-"Qu'on a accusé d'avoir signé un pacte avec le diable, et de se livrer à la magie noire parce qu'il pouvait prendre la déclination en se servant d'un arbalète." Coulet du Gard

Tabach Rais

(Thorgud Rais, Fabach Rais, Tabaco Arraez) Di Lattachia (Al Ladhiqiash). Corsaro barbaresco. + 1540 ca.

 

-Con Salech Rais e Mami Rais “Feroci serpenti che sgusciavano lungo il Tirreno or qua or là con piccole flotte di fuste snelle e veloci, assassinando e depredando a man bassa sulle coste e sulle riviere.” Panetta

Talaisman Rais

(Talasumano Rais, Tulisman Rais)

 

-“Homo per inzegno acuto e versato.”Sanudo

Fonte: www.corsaridelmediterraneo.it