Arouj Barbarossa
Djerba, Kerkenna
Con Arouj Barbarossa
Tornato alla roccaforte di Djerba, Arouj Barbarossa doveva fronteggiare un nuovo tentativo di assalto da parte della flotta di Pedro Navarro.
Nel corso dell'inverno, mentre i capi dell'esercito spagnolo preparavano una nuova strategia, i soldati erano obbligati a fare vela di frequente presso le isole Kerkenna per rifornirsi d'acqua. Invisi alla popolazione locale, e probabilmente traditi, quattrocento militari cadevano in un'imboscata tesa dai corsari barbareschi.
Questo fatto, insieme all'urgenza dello scontro coi francesi vicino a Gaeta, spingeva le autorità a richiamare Pedro Navarro nel napoletano.
Arouj Barbarossa si trovava così finalmente insisturbato nella sua isola-fortezza al comando, sempre con il fratello, di dodici grosse galeotte di cui otto di proprietà mentre le altre quattro appartenevano ad altri capitani turchi. A sua disposizione si trovavano circa mille fanti.
Il fattore della penuria di acqua si era rilevato una volta di più strategico per risolvere i destini degli scontri. Tale era la sofferenza di tutto il Maghreb per la mancanza di risorse idriche (e anche di legname) che addirittura, a novembre del 1512, per mancanza di rifornimento anche le cucine degli ufficiali a Il Cairo smettevano di funzionare.