Algeri nel sedicesimo secolo, con la fortezza del Penon in primo piano
Djidjelli, Tenes, Algeri
Con Khayr-ad-din Barbarossa
Tornato alla base di Djidjelli dopo una sosta di poche settimane Khayr-ad-din Barbarossa decideva di attaccare uno sceicco tributario degli spagnoli. La mossa coglieva di sorpresa il nemico che veniva catturato con tutti i suoi famigliari ed i suoi averi che ammontavano a settemila ducati in frumento, cento buoi, mille montoni e quattordici cavalcature con le loro bardature.
Khayr-ad-din Barbarossa decideva però di non infiere sullo sventurato preferendo averlo come futuro alleato e così, trovato una accordo, lo faceva liberare e gli faceva restituire tutti i suoi beni.
La furia del corsaro si volgeva allora sulla limitrofa Ténès, assalita per mare. Nel porto il Barbarossa catturava subito quattro galee spagnole e, dopo alcuni giorni di assedio entrava nel castello e vi catturava trecento spagnoli. Al bottino si aggiungevano cinquanta quintali di spezie varie, trecento pezze di panno per abiti, quattromila braccia di tela, seicento quintali di cera e quattrocento schiavi.
Dopo il sacco di Tenes per Khayr-ad-din Barbarossa tornava il momento della politica: insieme al fratello Arouj decideva di appoggiare lo sceicco Salim-ed-Terimi, un arabo di Bildah che stava capeggiando la rivolta anti-spagnola, al fine di muovere insieme contro gli spagnoli e cercare di bloccare la fortezza del Penon di Velez de la Gomera, costruita su un’isola all'imbocco del porto di Algeri.
Il piano prevedeva che Khayr-ad-din seguisse il nuovo alleato con la flotta composta da diciotto galeotte e tre galee cariche di cannoni, mentre il fratello Arouj marciava via terra contro la città alla testa di ottocento turchi, tremila uomini reclutati fra i sudditi e duemila volontari mori.
A seguito di contrasti con il suo alleato, il fratello Arouj, probabilmente poco propenso a dividere il comando, strozzava Salim e si impossessava del potere sebbene l'assedio alla fortezza del Penon di Velez non sortisse gli effetti sperati. Il Barbarossa invece si sganciava dal piano e muoveva verso Delis, istituendo in ogni paese ricevitori delle imposte, ed eleggendo funzionari per il governo e la difesa delle varie località.