Pianosa a sud dell'isola d'Elba

Pianosa a sud dell'isola d'Elba


Aprile 1517
(Rabî Al-Awwal 923)


Chios, Pianosa, Isola d'Elba

Con Kurtog Alì


Dopo la campagna tra l'Egitto e il dodecaneso Kurtog Alì riforniva la flotta ottomana di vettovaglie caricate a bordo sia a Chios che sulla costa anatolica.
Appena lasciata l'isola tre corsari Bronzus, Peri Rais (che era cugino del famoso Kamal Alì) e Tachialis Suleiman si ribellavano al sultano. I tre raggiungevano con ventiquattro vele proprio Chios e sbarcavano nell'isola con ottocento uomini. Dopo aver ottenuto con una trattativa il castello e aver rapito quattrocento turchi, catturavano una palandaria di Mitilene e minacciavano una galea sulla quale era imbarcato l'ambasciatore veneziano al sultano Alvise Mocenigo.
Intanto Kurtog Alì, ormai lontano da questi fatti, muoveva per una nuova stagione militare nel Mediterraneo Occidentale forte di nove navi tra cui una galea, tre galeotte e cinque fuste. Risaliva il mar Tirreno e avvistava Andrea Doria con due galee nelle acque di Pianosa.
Il corsaro turco rompeva gli indugi e decideva di inseguirlo con la sua squadra fino all'altezza di Capo Sant'Andrea all'isola d'Elba quando si accorgeva del tranello del Doria: la sua era una finta fuga e, dietro al Capo, vi erano nascoste in agguato altre quattro galee. Kurtog Alì voltava allora la prua ma era inseguito da due veloci galee del genovese, resosi conto della situazione, cambiava idea e decideva di combattere. Assaliva la capitana del Doria con la sua galea e cinque fuste mentre il resto della flotta si dedicava all'altra nave. Sfortunatamente per Kurtog Alì sopraggiungevano presto anche le altre quattro galee agli ordini di Filippino Doria e fra i corsari barbareschi era strage. Di seicento turchi se ne salvavano soltanto venticinque, molti erano i morti ed i feriti anche fra i genovesi, Andrea Doria stesso era ferito a un braccio da un colpo di archibugio.
Pregeant de Bidoux alla notizia che i corsari barbareschi erano nei pressi di Piombino lasciava subito Genova e si portava a Marsiglia per armarvi le sue galee. Attardatosi nei preparativi e svanita quindi la minaccia, il francese si portava a Rodi dove si collegava con Bernardino d'Ornesan e metteva a sacco le coste greche.