Corfù e Paxos nella mappa di Piri Reis del 1513
Puglia, Corfù, Zante
Con Moro di Alessandria
Alla testa di un brigantino e di due fuste Moro di Alessandria si imbatteva sulle coste pugliesi nella galea del famoso comandante veneziano Giovanni Contarini supportata dalla galea di Mattia Zeno.
Moro di Alessandria mandava in omaggio dei rinfreschi e della carne, ma quando riceveva dal veneziano come risposta un cappio decideva di rispondere all'oltraggio con la battaglia.
Nel successivo scontro perdevano la vita undici veneziani a cui si aggiungevano novanta feriti (tutti sulla galea del Contarini), mentre fra i turchi le perdite ammontavano a ben centoventi uomini.
Contarini decideva però di svincolarsi dalla battaglia e rientrare a Corfù perché la sua galea era gravemente danneggiata. Sempre a Corfù il comandante veneziano darà ordine di tagliare centinaia di piante per provvedersi del legname necessario per il riattamento delle fortificazioni isolane.
Il Contarini era un formidabile nemico per i corsari turchi. Il mese successivo allo scontro con Moro di Alessandria saputo che una fusta corsara di venti banchi (con novantacinque turchi a bordo) aveva dato la fonda a Zante e rapito a terra diciotto persone, si metteva alla sua caccia e la inseguiva per quindici giorni fino ad intercettarla addirittura a Galata! I corsari sarebbero riusciti a fuggire a terra nel sobborgo di Costantinopoli, mentre il Contarini sequestrava la fusta e la conduceva con sé a Corfù liberando gli uomini sequestrati a Zante.
In quei mesi salivano alle cronache anche un pirata, Giorgio Moro, che operava nelle Cicladi, e un corsaro, che si dice dotato di grande ingegno: Talaisman Rais. Moro di Alessandria sparirà invece dalle cronache per vari anni.