Dragut
Djerba
Con Sinan
Nel corso dell'inverno, mentre era fermo nella sua base di Djerba anche Sinan veniva a conoscenza delle imprese del corsaro Dragut, abile pilota ed eccellente cannoniere, in passato aveva servito anche a bordo delle sue navi. Diventato proprietario di una galeotta negli ultimi anni aveva condotto imprese come smantellare il forte di Capo Passero. "Non lasciava trascorrere una sola estate senza devastare le coste di Napoli e della Sicilia e non tollerò mai che i vascelli cristiani tentassero di passare tra la Spagna e l'Italia, giacché ogni volta non mancava regolarmente di intercettarli e se gliene sfuggiva qualcuno egli faceva onorevole ammenda verso se stesso dandosi a colpi di mano sulla costa, saccheggiando villaggi e città e trascinando con sé gli abitanti in cattività".
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1529, Barcellona.
Dialogo tra Don Felipe de Goma, funzionario spagnolo dell'Ufficio per la Navigazione e il suo sottoposto don Alfonso Perez.
«Voi sapete, signore, che è mio dovere riferirvi ogni cosa che possa essere utile nella lotta ai predoni del mare.»
«Perciò dite!»
«Ecco, pare che tra quegli sciagurati che assaltano le nostre navi sulle rotte tra l'Italia e la Spagna sia spuntato un nuovo nome, un pirata più feroce e astuto degli altri. Un diavolo, dicono, esperto come pochi nella manovra delle vele, nell'uso dell'artiglieria e negli agguati»
«Un altro assassino. Come si chiama?»
«Il suo nome non è chiaro, è passato di bocca in bocca. Pare che si chiami Tragud o Dragut»
«Bisognerà informare al più presto la Corte di Madrid. Sua maestà, l'imperatore Carlo V, ha diramato ordini molto precisi sul censimento dei capi pirata.»