Il litorale presso Terralba, noto oggi come Torre dei Corsari
Oristano, Terralba, Uras, Arcidano
Con Aydin Rais
Ben due anni dopo le ultime segnalazioni ad Algeri Aydin Rais tornava alle cronache. Entrava nel golfo di Oristano e gettava l'ancora nel porto di Terralba dove faceva sbarcare i suoi uomini.
Quindi assaliva alcuni villaggi tra cui la stessa Terralba, Uras ed Arcidano. Gli abitanti venivano sorpresi e alcuni restavano uccisi, mentre altri riuscivano a fuggire nelle campagne circostanti. Molte chiese e molte abitazioni venivano saccheggiate.
I corsari si stavano preparando a continuare nelle loro depredazioni verso Mogoro, Pavillionis e San Savino quando, verso sera, scoppiava un violento temporale che interrompeva l'azione.
Il mattino seguente Aydin Rais decideva di ritirarsi, non prima di dare alle fiamme le case e far demolire in parte il castello di Uras. Mentre i corsari si stavano reimbarcando con i prigionieri intervenivano trecento soldati sardi che riuscivano a recuperare gran parte del bottino e del bestiame razziato.
Alcuni degli schiavi catturati in questa occasione saranno liberati solo otto anni dopo con la conquista di Tunisi da parte degli spagnoli.