La penisola più occidentale del Peloponneso
Corfù, Modone, Koroni, isola di Sapientza
Con Kamal Alì
Kamal Alì riusciva a rompere il blocco navale veneziano e veleggiare verso la roccaforte del leone di San Marco posta sull'isola di Corfù. Corfù come diceva anche un testo sentenzioso del senato della Serenissima del 17 Marzo 1500, era "il cuore" di tutto lo stato Veneziano "tanto per la navigazione quanto sotto ogni altro aspetto" la signoria le aveva dedicato tutte le sue attenzioni.
Era proprio in queste acque, difese da fortezze armate anche da settecento cannoni, che giungeva Kamal Alì, nel mezzo dell'estate. Valutata l'impossibilità di compiere qualsiasi azione nelle più settentrionale delle isole ioniche, si portava poi a Modone, dove, a seguito del bombardamento dal mare della fortezza, la città era costretta a capitolare, anche in conseguenza al rifiuto dei commercianti di partecipare alla difesa della città per non rischiare le galere mercantili.
Subito dopo Kamal Alì cercava di muovere i suoi legni fino ad arrivare di fronte a Koroni, ma era braccato dai veneziani quasi subito.
Lo scontro avveniva così nei pressi dell'isola di Sapientza e qui Kamal Alì riusciva ad affondare la galea "Lezza". Nello scontro restavano uccisi tutti i membri dell'equipaggio della nave della Serenissima. Anche 500 giannizzeri della flotta morivano nelle fasi dell'abbordaggio. I prigionieri del brigantino veneziano superstite erano portati a Capo Colonna da dove riuscivano, in modo roccambolesco, a fuggire con la medesima nave nei giorni successivi.