Il golfo di Antalya in un'antica mappa
Antalya
Con Moro
Dopo la scorribanda sulle coste pugliesi Moro veniva destinato alla guardia del golfo di Antalya. Le notizie che giungevano dai porti lungo il viaggio non erano confortanti per gli ottomani: Patrasso era caduta sotto i colpi delle artiglierie del conte di Sarno, c'erano stati duemila prigionieri ma si diceva che il Doria avesse impedito il saccheggio addirittura punendo con la forca due uomini che avevano cercato di strappare dei gioielli a una donna. Omer Alì, governatore della Morea, era fuggito a Costantinopoli. A Lepanto, il Doria, insieme ai maltesi, aveva conquistato il primo dei due castelli, mentre nel secondo i gianizzeri, pur di non cedere, si erano fatti saltare in aria facendo esplodere la Santa Barbara.
Una volta giunto ad Antalya per molti anni (sette) Moro non avrebbe più dato notizia di sé.
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Sulle coste orientali e meridionali della Sicilia, Ferrante Gonzaga avviava da Siracusa un ambizioso progetto di costruzione di centotrentasette torri di guardia costiera. La costa est aveva meno difese naturali di quella sud, ma condivideva il fatto di essere disseminata (a differenza della costa nord) di porti per l'esportazione del frumento, materia prima di cui la Sicilia era primo produttore. Da Catania e Brucoli (a est) e da Mazara, Sciacca, Licata, Terranova, Grigenti e Siculania (a sud) partivano, nel 1532, duecentosessantamila salme ovvero cinquecentoventimila quintali pari a circa otto volte il consumo di Genova.