Il castello di Koroni
Koroni, Sapientza, Modone
Con Cifut Rais
Dopo un'estenuante trattativa Cifut Rais cedeva alle pressioni ottomane e si univa all'assedio di Koroni. Nella città portuale del Peloponneso stava giungendo Andrea Doria che aveva deciso di rompere gli indugi e non aspettere più l'arrivo del Santa Cruz che era impegnato nei dintorni di Tlemcen.
---
Andrea Doria collocava il Salviati al centro dello schieramento con sedici galee fra pontificie e dei cavalieri di Malta; Antonio Doria a sinistra con dodici galee di Napoli e della Sicilia; infinve collocava sé stesso al centro con ventisette galee seguito da altre trenta navi (fra cui quattro caracche e tre galeoni) che trasportavano le salmerie e tremila fanti, per lo più spagnoli.
Poi il Doria si incontrava a Zante con il provveditore veneziano che gli dava informazioni sulle forze degli avversari: scopriva così che l'ammiraglio ottomano Lufty Bey aveva il comando di sessanta galee e trenta legni fra fuste e brigantini.
I turchi, come prima mossa, conquistavano due navi del convoglio cristiano che erano rimaste indietro nei pressi dell'isola di Sapientza al largo di Modone nel Peloponneso e a quel punto il Doria interveniva rapidamente con ventitré galee. Seguiva uno scontro nel quale venivano uccisi cinquecento giannizzeri ed altri cento erano catturati.
Il Doria spediva in avanti, oltre al Pallavicini, due galeoni (uno suo e l'altro del cavaliere di Malta Guglielmo Bellomo).
Con l'arrivo della flotta cristiana l'assedio di Koroni veniva momentaneamente sciolto. I difensori erano riforniti di vettovaglie e di polvere da sparo, il Mendoza veniva sostituito nel comando da Rodrigo Machicao mentre gli Ottomani ripiegavano temporaneamente su Modone.