La fortezza aragonese di Le Castella
Gelibolu, Rodi, LeCastella
Con Khayr-ad-din Barbarossa
Con la nuova stagione Khayr-ad-din Barbarossa usciva dal distretto di Gelibolu con una flotta forte di quaranta galee, venti galeotte e molte fuste. Sulle navi erano caricate anche scale, picconi, zappe e tutto il materiale che potesse servire a forzare un assedio.
Tra i suoi comandanti Sinan era stato mandanto con metà squadra a Koroni, mentre Aydin Rais era stato rispedito in fretta e furia alla difesa di Tajoura.
Dopo un breve scalo a Rodi il Barbarossa devastava le coste napoletane e poi calabresi in particolare penetrando nel golfo di Squillace e nel borgo di Le Castella dove faceva molti prigionieri. Tra di essi c'era anche un anonimo giovanotto di circa sedici anni, con la pelle storpiata dalla tigna. Era figlio di un pescatore e rispondeva al nome di Giovanni Dionigi Galeni.
Il Barbarossa salpava diretto nuovamente verso Costantinopoli dove avrebbe scaricato l'intero bottino al mercato degli schiavi.