Le conquiste di Kemal Alì nel peloponneso
Chios, Tinos, Zonchio, Navarino
Con Kamal Alì
kamal Alì da Monemvasia muoveva nelle acque di Chios dove veniva annotata la sua presenza, nei primi giorni di maggio, al comando di una flotta di ventuno vele fra cui otto galeotte da venti e ventidue banchi, e tredici fuste di dodici, quindici e sedici banchi. Kamal Alì si portava poi a Tinos per trasportarvi pietrame necessario a rafforzare le difese dell'isola.
In uno scontro si impossessava della nave del provveditore della flotta Veneziana Girolamo Pisani (compresa la relativa fanaleria e lo stendardo di San Marco) e della galea Basadonna.
Dopo questo colpo nelle Cicladi escogitava uno stratagemma: tornava nel porto di Zonchio (sulla costa del Peloponneso, nei pressi di Navarino, che già ben conosceva per lo scontro di due anni prima) mettendo bene in vista i fanali e la bandiera veneziana. Nella sua scia aveva quattordici fuste e cinque galeotte. I difensori veneziani gli venivano incontro fiduciosi e si accorgevano dell'inganno troppo tardi: gli ottomani sbarcavano a terra e conquistavano in meno di dieci ore il castello la cui guarnigione si arrendeva vilmente.
L'ammiraglio ottomano, una volta nel porto, si appropriava di tre galee, di una caravella proveniente da La Canea (carica di biscotti, formaggi e vini) e di altri grippi locali. Dava poi ordine di convogliare le prede su Modone e sull'isola di Egina. Duemila persone erano fatte prigioniere e trasferite sull'isola di Eubea.
A fine mese attaccava anche Navarino (Pilos) e la conquistava.