Capraia tra Capo Corso e Piombino
Capraia
Con Kamal Alì
Le fuste avevano ripreso a muoversi nelle acque dell'arcipelago greco da qualche settimana quando Kamal Alì, visti gli scarsi risultati, decideva di trasferirsi nuovamente nel Mediterraneo occidentale con una flotta di ventidue navi (fra cui tre galee grosse e undici fuste). Dopo aver navigato tra la Sardegna e la Corsica ad Agosto assaliva con tre galee l'isola di Capraia facendo sbarcare sulla costa, dopo un breve fuoco di artiglieria, trecento corsari. Tra l'artiglieria ottomana si annoverava anche con una bombarda che lanciava pietre di quasi trenta chili (sessanta libbre).
I corsari venivano però respinti dagli abitanti dell'isola perdendo tra i sei e gli otto uomini. Dalla parte isolana si registrava solamente il ferimento di dieci abitanti. Prima di partire venivano date alle fiamme alcune case e venivano tagliati alcuni vigneti.
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Negli stessi mesi, più a sud nel Mediterraneo, gli spagnoli occupavano importanti presidi nella costa magrebina pur con qualche problema logistico. Il 12 giugno Juan Laso, dalla piazzaforte di Mers El-Kebir, scriveva al re per richiedere 500 uomini di rinforzo, inoltre egli lamentava
grossi ritardi nel pagamento del soldo e anche il fatto che aveva dovuto trattare direttamente con due mercanti di Barcellona perla consegna di circa 700 kg di grano.
Le navi imperiali con i rifornimenti, infatti, erano state sorprese da una tempesta e si trovavano a K'Saca a 25km a ovest di Melilla e non si sapeva quando sarebbero potute ripartire.
I soldati spagnoli più esperti erano presi dal malumore perché "L'Africa non è il Perù: là ovunque si raccolgono oro e pietre mentre in Barberia non si trovano altro che turchi e mori"