Pedro Navarro
Favignana, Bougie, Tunisi, Tripoli
Con Khayr-ad-din Barbarossa
L'avanzata spagnola sulle coste del Nord Africa, sostenuta dalle folte milizie date in comando a Pedro Navarro, proseguiva inesorabile. Nel corso dei primi mesi dell'anno cadevano in mano spagnola sia Tunisi, dove il re dovrà dichiararsi vassallo Spagnolo, che Tripoli.
La flotta che aveva assalito Tripoli, alla partenza da Favignana, contava ben ventimila uomini distribuiti su cinquantasei barze, trentaquattro caravelle, dieci galee, trenta fuste più un numero imprecisato di brigantini ed altri navigli. Una volta arrivato in città Pedro Navarro, col supporto di una armata così imponente, non faticava a conquistare dapprima alcune torri e un tratto delle mura. In un secondo momento, per quanto tenace si sarebbe rivelata la resistenza (3500 mori uccisi) e cruento il combattimento, gli spagnoli avevano le forze per completare l'imposizione del loro dominio su un'altra città chiave della Barberia (facendo anche 6mila prigionieri).
Khayr-ad-din Barbarossa aveva cercato coraggiosamente di arrestare l'impeto spagnolo, ma al comando di soli mille mori, aveva subito una pesante sconfitta in un contrattacco contro un castello nei pressi di Bougie.
Con la caduta di Tunisi in particolare, il mercato degli schiavi aveva subito un tale afflusso che questi erano venduti a prezzi bassissimi (ad esempio millequattrocento schiavi si trovavano sul mercato di Palermo a un prezzo tra i tre e i venticinque ducati) e le galere ponentine si ritrovavano all'improvviso con delle folte ciurme di rematori.