Punta Calamizzi, sprofondata per un movimento bradisismico il 20 ottobre 1562
Algeri, Reggio Calabria
Con Arouj Barbarossa
Nel corso dell'estate Arouj Barbarossa si trasferiva ad Algeri con il fratello Khayr-ad-din e armava una prima flotta di dieci navi per scorrere sulla costa africana.
Nella seconda parte dell'estate, nel mese di agosto, i due fratelli Barbarossa allestivano una compagine più massiccia, forte di sessanta imbarcazioni e puntavano decisi alla rada di Calamizzi, nei pressi di Reggio Calabria.
Dopo lo sbarco i fratelli Barbarossa si dirigevano verso la città aprendosi un varco tra le strenue difese degli abitanti e dilagavano presto nelle vie dell'abitato. Venivano incendiate innumerevoli case e molte chiese erano spogliate.
Avuta la notizia dell'incursione il viceré di Napoli Raimondo di Cardona spediva dalla sua città venti galee e quattro tartane, al comando del marchese di Bitonto, ma i soccorsi arrivavano troppo tardi. Al termine della scorreria i due corsari caricavano beni e prigionieri sulle loro navi e riprendevano indisturbati il largo. I danni subiti dal territorio erano di tale entità che alla città veniva accordata l'esenzione fiscale per due anni.