Arouj Barbarossa, una galea, Khzir Barbarossa

Arouj Barbarossa, una galea, Khzir Barbarossa


Luglio 1513
(Jumâda Al-Awwal 919)


Djerba, Pianosa, Giannutri

Con Khayr-ad-din Barbarossa


Riparatosi nella vecchia tana di Djerba Khayr-ad-din Barbarossa faceva costruire tre nuove galeotte, per riportare la sua flottiglia ad un totale di nove unità. Il corsaro approfittava inoltre del momento di empasse dato dalla sconfitta per impiantare a Djerba una fabbrica di polvere da sparo in modo da rendersi autonomo nell'armamento.

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Mentre Khayr-ad-din ricostruiva la sua potenza militare arrivavano notizie dal Tirreno che parlavano di un corsaro turco, Godoli, che infestava l'arcipelago toscano ai danni del commercio genovese. Alla testa di una galea e di otto fuste il Godoli si imbatteva, nei pressi di Pianosa, in due galee comandate da Andrea Doria il quale aveva saputo della presenza del corsaro da alcuni prigionieri nei pressi di Giannutri. Lo scontro era molto violento, lo stesso Doria veniva ferito ad un braccio, ma quando in supporto del genovese arrivavano alle sue spalle le galee del cugino Filippino Doria ordinava l'abbordaggio. Godoli era sconfitto e, fatto prigioniero, veniva giustiziato.