Puglia, Lipari, Djerba

Con Kurtog Alì

Kurtog Alì muoveva quindi verso sud, passato lo stretto di Messina, approdava in Puglia e vi rapiva ottocento persone. Tornato nel Tirreno riusciva a catturare, poco lontano dalle isole Eolie, una nave siciliana di ottocento botti che proveniva dall'Inghilterra e che aveva appena sbarcato a Genova il suo carico.
Infine Kurtog Alì puntava sulla roccaforte barbaresca di Djerba.

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Qui apprendeva la notizia che il sultano d'Egitto Kansuh, dopo aver subito una cocente sconfitta dai turchi a nord di Aleppo, era morto di infarto. L'esercito mamelucco era più imponente di quello del sultano ma i suoi soldati si rifiutavano di usare i cannoni perché dicevano che erano armi che li disonoravano. Il Sultano, dal canto suo, disponeva di ben cinquecento pezzi di artiglieri, di cui centocinquanta di grosso calibro manovrati da inservienti già esperti. I mamelucchi sarebbero dovuti ricorrere a schiavi neri per utilizzare le artiglierie.
I veneziani, che vivevano nel lusso dei ricchi e deprecavano lo sfarzo dei vestiti femminili e le scandalose spese dei festini iniziavano a preoccuparsi, stupiti, della poderosa forza messa in campo dai turchi.

 

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