Tuman Bay

Tuman Bay


Marzo 1517
(Safar 923)


Imroz, Episkopi, Rodi

Con Kurtog Alì


Nel corso del mese di Dicembre il corsaro Troylo navigando nei pressi di Zante si era impossessato di alcuni legni minori veneziani.
Ma questo non era più il genere di campagne a cui era interessato Kurtog Alì. Il corsario infatti salpava da Biserta in febbraio e nel mese di marzo era segnalato a Imroz, nell'alto Egeo, al comando di trenta vele nell'attesa di unirsi alla flotta turca per combattere contro il sultano d'Egitto Tuman Bay.
Raggiunto da altre cinque imbarcazioni si spostava verso sud e gettava l'ancora all'isola di Episkopi di fronte a Rodi, lì una squadra gerosolimitana, comandata dal cavaliere Fra'Artal, si avvicinava per controllarne i movimenti. Le due flottiglie si scambiavano colpi di cannone per tre ore fino a sera quando una grossa barza rodiota veniva gravemente danneggiata, ed erano affondate anche tre galee turche ed una feluca con un bilancio di dodici cavalieri morti e centocinquanta feriti.

Più a sud rispetto a questa scaramuccia, in Egitto, ogni scontro tra turchi e mamelucchi si risolveva in un duello di artiglieria in cui i secondi avevano regolarmente la peggio finché Il 23 Gennaio era caduta l'ultima difesa e la capitale Il Cairo veniva messa a ferro e fuoco per tre giorni.
Il vecchio sultano d'Egitto Qansuh al-Ghuri, rifugiato nel deserto a capo di un'armata ancora potente subiva a quel punto vari tradimenti e finiva per pagare caro l'errore di aver sgozzato i turchi giunti a parlamentare la pace. Il sultano infatti, dopo aver visto i formidabili archibugi Ottomani uccidere tra i tre e i quattro mila mamelucchi, compresi sessanta emiri, e dopo essere stato abbandonato anche dall'ultimo capo arabo presso cui si era rifugiato, veniva impiccato il 13 Aprile 1517.
Il sultano turco poteva tornare in patria con un aura di immenso prestigio e pochi mesi dopo riceveva dal figlio dello sceicco de La Mecca le chiavi della Kaaba, diventanto così califfo.