Gianizzeri
Algeri, Ibiza
Con Khayr-ad-din Barbarossa
Khayr-ad-din Barbarossa decideva a questo punto di muoversi politicamente e inviare un'ambasciata al sultano a Costantinopoli per offrire Algeri ed un tributo annuo al sultano in cambio della sua protezione. Il sultano Selim I accettava e lo nominava beilerbey (governatore generale) dell'Algeria, gli veniva consegnato il caffetano per l'investitura ufficiale e gli erano inviati in aiuto duemila giannizzeri. Tali soldati erano accolti da millecinquecento colpi di cannone sparati dalla fortezza e dalle navi ancorate nel porto.
I giannizzeri si riveleranno uomini temibili, soldati malvisti dalle popolazioni di Algeri e di Tlemcen e accusati, fra l'altro, di fumare l'oppio o l'hashish, o di bere il maslach, una bevanda inebriante.
Con tali truppe il Barbarossa avrebbe però recuperato agli spagnoli, una ad una, tutte le città della costa sottomettendo anche i mori ed i beduini del comprensorio.
Nel corso dell'estate poi Khayr-ad-din Barbarossa batteva Ugo de Moncada, forte di cinquanta vascelli, nei pressi di Ibiza conquistando anche tre galee. Il capitano spagnolo, ferito da un colpo di lancia al volto e da un colpo di archibugio all'omero, si salvava a stento rifugiandosi a Marsala.
Barbarossa controllava ora buona parte della costa delle Barberia, ad eccezione soltanto della fortezza del Penon di Velez de la Gomera, isola fortificata all’ingresso del porto di Algeri.
Negli stessi mesi si affermano due importanti capitani agli ordini del Barbarossa: un greco rinnegato della pianura di Troia, abilissimo comandante in mare, noto come Salish Rais e un siriano di Al Ladhiqiash noto come Tabach Rais.