Annaba nella mappa di Piri Reis

Annaba nella mappa di Piri Reis


Aprile 1520
(Rabî Ath-Thânî 926)


Annaba, Djerba, Cherchell

Con Khayr-ad-din Barbarossa


Al ritorno della bella stagione Khayr-ad-din Barbarossa, che si era fatto tingere la barba con l'henné per assomigliare di più al fratello primogenito, tornava a scorrere in mare, ma, vista la situazione delle alleanze in Barberia, si poteva considerare che non navigasse più come capo isolato, ma come comandante di un insieme di flotte.
Come prima mossa tentava, invano, di conquistare Annaba (nell'attuale Algeria) dapprima trattando con il governatore della città e poi, visto il rifiuto di arrendersi, bombardava per alcuni giorni la località finché non era costretto a ritirarsi perché non aveva sufficienti forze a disposizione.
Prima di rientrare a Djerba il Barbarossa ingaggiava sul litorale uno scontro con una nave genovese. Durante il bombardamento un colpo di artiglieria sfiorava la sua testa e per questo, una volta conquistata la nave, per vendetta faceva decapitare il capitano e tagliare il naso ai bombardieri.
Una volta rientrato a Djerba si riuniva con i suoi validi comandanti Aydin Rais, Dragut, Sinan, Salech Rais e Tabach Rais.
I turchi assalivano Annaba una seconda volta, ma nuovamente venivano respinti. Nel corso di questo tentativo il Barbarossa litigava furiosamente con il Sinan che, radunata la sua flotta, lasciava la Barberia e si dava alla guerra di corsa in proprio nelle acqua toscane e provenzali. Barbarossa affidava allora il capitanato generale ad Aydin rais.
Quell'anno sulla moschea di Chaouchs appariva la prima incisione che narrava le gesta del corsaro Barbarossa, figlio di Abu Yussef Yacub. In molte altre moschee ne sarebbero apparse diverse negli anni successivi.

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Intanto Hassan Kara si muoveva in Barberia dove sosteneva il disegno del Barbarossa. Hassan Kara inseguiva Ahmed-ben-el-Kadì con cinquecento uomini sulle montagne della Kabilia, ma, alla fine, cedeva alle profferte del rivale e stipulava un trattato d'alleanza con l'ex-nemico ai danni dello stesso Barbarossa.
I due decidevano così di spingere i mori alla rivolta ed ordivano una congiura ai danni del Barbarossa nella stessa Algeri.
Hassan Kara inoltre radunava cinque fuste e si impadroniva di Cherchell dove veniva bene accolto sia dai mori che dagli arabi.