Mappa del mar Jonio
Pilos
Con Kamal Alì
Agli ordini del consigliere del Sultano Daud Pascià si raccoglieva la più ampia flotta che gli ottomani avessero mai messo insieme. Sessantasette galee (di cui ventiquattro affidate da Shezade Korkut a Arouj Barbarossa), venti galeotte e duecento imbarcazioni minori. Tra queste, novità per l'epoca, c'era anche una nave tonda.
Dall'altra parte anche la flotta veneziana, avvistata a inizio luglio era imponente: ottantotto vascelli estremamente eterogenei per composizione. Alle navi sottili, galee e galeotte si affiancavano delle navi tonde armate e a vela.
I comandanti ottomani ingaggiavano un primo scontro navale contro i veneziani, supportati dai francesi, poco fuori dalla rada di Pilos (l'attuale Navarino nel Peloponneso occidentale).
Kamal Alì, che navigava su una grossa galea della portata di 3000 botti nella quale erano imbarcati 700 uomini, attaccava una grossa galea veneziana e la dava alle fiamme.
La battaglia aveva inizio al centro dell'usuale schieramento a mezzaluna delle flotte. La nave gerosolimitana Santa Maria con l'appoggio delle galee sottili del cavaliere Pregeant de Bidoux e di alcune galeazze veneziane comandate da Tommaso Duodo era il fulcro dello schieramento cristiano.
I francesi davano a loro volta prova di orgoglio e forza, il corsaro di Saint Malo Jean le Porcon, in particolare, non esitava a muoversi contro la nave ammiraglia ottomana, che stava uscendo dalla rada; nonostante fosse circondato da forze turche soverchianti, il potente vascello del francese il "Clarente", dotato di 200 cannoni e con 1200 uomini di equipaggio, obbligava i turchi a ritirarsi nel porto.
Dopo questo primo scontro, parte della flotta ottomana non si trovava in buone condizioni operative così decideva di forzare il blocco e attraversare il Mar Jonio per portarsi nella rada di Capo Colonna, nel Crotonese, per poter effettuare delle riparazioni.