Giannutri
Giannutri, Civitavecchia
Con Sinan
Sinan decideva così di assalire le coste tirreniche con trentaquattro navi, tra fuste e galeotte. Ricevuta la notizia Paolo Vettori, sempre uno dei più importanti comandanti della flotta pontificia, salpava con due galee e due brigantini da Civitavecchia. A coadiuvare Paolo Vettori arrivavano tre galee dei cavalieri gerosolomitani, che, superstiti dalla disfatta di Rodi, vagavano tra varie città (Candia, Messina, Napoli, Civitavecchia, Viterbo, e Nizza). Le tre navi erano rispettivamente agli ordini di Claudio Gruel, di Fernando de Matta e di Bernardino Airasca.
Paolo Vettori ingaggiava nei pressi dell'isola di Giannutri uno scontro contro due fuste della retroguardia del Sinan. Al sopraggiungere di due galee dei cavalieri, altri due equipaggi di corsari turchi si gettavano in acqua abbandonando due galeotte, Sinan non restava coinvolto nello scontro.
Al termine della battaglia venivano liberati duecento schiavi cristiani legati ai remi che venivano rimpiazzati da altrettanti turchi e mori fatti prigionieri.
Le navi conquistate dai cristiani venivano condotte a Civitavecchia. Paolo Vettori era accolto con grandi feste e suoni di campane, mentre i prigionieri venivano rapati a zero e rinchiusi nelle prigioni della darsena in attesa del loro turno come forzati della guardia e cioè le galee addette alla sorveglianza del litorale.
Negli stessi mesi, un corsaro turco, Bostan Rais, diventava comandante delle galee ottomane.