Il castello di La Napoule, restaurato varie volte

Il castello di La Napoule, restaurato varie volte


Giugno 1530
(Chawwâl 936)


La Napoule

Con Moro di Alessandria


Tornata nuovamente la bella stagione Moro di Alessandria, al comando di dodici galee e di alcune fuste, effettuava una scorreria a La Napoule in Provenza. Coadiuvato dal Barbarossa sbarcava sulla costa, incendiava le case della località e traeva in schiavitù molti abitanti.
Il Barbarossa proseguiva poi nel mar ligure dove catturava due navi cariche di munizioni destinate alla flotta avversaria e le rimorchiava ad Algeri.
Nel frattempo, nel sud dell'Adriatico, nei pressi delle isole ioniche un nuovo corsaro si affacciava alle cronache: il turco Cifut Rais.

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La situazione soprattutto sulle coste italiane e spagnole iniziava a farsi insostenibile: si perdevano più uomini di quanti non se ne riuscisse a catturare e il peso dei riscatti iniziava a farsi oneroso. L'anno successivo (1531) il fisco genovese incaricato di contare gli abitanti per valutare le risorse del distretto annotava, ad esempio per il borgo di Andora, 500 fuochi, 2500 anime tra cui 550 uomini in grado di portare armi, e "in più 130 che sono prigionieri dei Mori o dei Turchi". Un uomo su cinque prigioniero in terra lontana.