La bandiera Ottomana cerca di avanzare verso Ovest
Skarzli, Puglia
Con Cifut Rais
Di ritorno verso la costa adriatica orientale, Cifut Rais gettava l'ancora a Skarzli nell'attuale Albania. Ai suoi ordini aveva quattro fuste da dodici o da diciotto banchi. Veniva raggiunto dal Moro e da dodici galee e da altre due fuste provenienti da Gelibolu e facenti parte dell'avanguardia della flotta turca. Quando il computo delle fuste raggiungeva quota venticinque Cifut Rais si gettava all'assalto delle coste pugliesi.
Il piano d'assalto all'Italia rientrava in un accordo segreto tra il re di Francia e il sultano il quale voleva sempre più trasferire la guerra in mare per invadere l'Italia e sferrare finalmente l'offensiva su Roma. Solimano aveva affrettato l'armamento del Barbarossa e dei vari corsari rassicurato delle ambasciate che, tramite la famiglia Gritti, rafforzavano la sua alleanza con quello che chiamava bonariamente bey di Francia. I corsari ottomani avrebbero dovuto seminare desolazione nel sud Italia, bloccando le truppe di Carlo V in modo tale che il re di Francia potesse occupare il milanese senza correre rischi.
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Intanto nel peloponneso Koroni era cinta d'assedio dagli ottomani, ma Cristoforo Pallavicini, con un brigantino, riusciva ad eludere il blocco e informare i difensori del prossimo arrivo degli imperiali. Il Pallavicini raggiungeva poi le isole Strofadi, Cefalonia e infine Messina dove informava Andrea Doria che il nuovo capo della flotta turca era Lufty Bey.