Khayr ad-din Barbarossa
Costantinopoli, Koroni, Patrasso, Lepanto
Con Khayr-ad-din Barbarossa
L'enorme flotta turca scendeva velocemente verso Sud per doppiare capo Matapan. Dalla chora dell'isola di Samotracia a nord, alla chora di Amorgos a sud delle Cicladi gli isolani di tutto l'Egeo ammiravano impressionati lo sfilare della più potente armata mai vista in mare.
Giunto nel Peloponneso Khayr-ad-din Barbarossa assaliva a Koroni il presidio spagnolo lasciatovi dal Doria, riconquistata facilmente la località, massacrava la guarnigione di tremila spagnoli comandati dal Machicao.
Grazie ad accordi diplomatici intercorsi tra Carlo V ed il Sultano, alle famiglie nobili della città, come i Marchianò, i Mazzuca, gli Stratigò, i Rafti, i Rodotà, i Renes, i Camodeca ecc. veniva consentita la scelta dell'esilio nel Regno di Napoli. Inoltre Carlo V, volendo omaggiare i profughi ed il loro strenuo eroismo nella difesa della roccaforte, aveva insignito gli eroi del Regio Cavalierato con il titolo di Cavalieri Coronei.
Riconquistata questa strategica roccaforte Khayr-ad-din Barbarossa, sempre con la discreta facilità che gli era conferita dall'enorme flotta, cancellava le conquiste del Doria dell'anno precedente e recuperava, quindi, le guarnigioni di Patrasso e Lepanto.