Il castello di Leros

Il castello di Leros


Giugno 1506
(Muharram 911)


Leros

Con Kamal Alì


Improvvisamente Kamal Alì decideva di lasciare le Cicladi e gettarsi all'attacco di Leros nel Dodecaneso. Dopo aver doppiato con la sua flottiglia il capo a nord dell'isola scivolava verso sud fino ad accostare nelle anse nella parte centro-orientale di Leros. Qui faceva sbarcare notte tempo cinquecento miliziani e li faceva nascondere alle falde del castello in attesa del segnale convenuto per l'attacco: un colpo di cannone della sua ammiraglia.
Impartito questo ordine agli uomini a terra, prima del sorgere dell'alba, portava la flotta poco più a nord in un'ansa non sorvegliata nei pressi dell'attuale Agia Marina.
Al mattino, come previsto, gli abitanti erano usciti per raccogliere l'orzo e Kamal Alì aveva sparato con il cannone dell'ammiraglia per dare il segnale di attacco al castello.
La resistenza dei contadini era incredibile e lo stupore degli ottomani che cadevano sotto i colpi esperti di quegli uomini vestiti da contadini scatenava in poco tempo tanto panico da far fallire l'assalto.
Kamal Alì era infatti caduto nel trucco ordito da Paolo Simeoni, piemontese, cavaliere dell'ordine gerosolimitano, comandante del castello di Leros, che aveva avuto notizia dell'assalto imminente da alcuni uomini che avevano visto lo sbarco. Paolo Simeoni, disponendo di pochi cavalieri e pochi soldati, aveva fatto vestire i contadini, i vecchi e le donne alloggiati nel castello con la sopravveste rossa con la croce bianca, propria dei cavalieri e li aveva spediti sulle mura. I cavalieri e i soldati invece si erano travestiti da contadini e avevano reagito all'assalto contando anche su un notevole fattore sorpresa. I corsari erano obbligati a ritirarsi sancendo l'ennesima sconfitta di Kamal Alì nel Dodecaneso.